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Nikolai Shvernik

Yan Rudzutak Nikolai Michailovich Shvernik nacque il 7 luglio 1888 a San Pietroburgo.
Aderì ai bolscevichi nel 1905. Nel 1924 divenne Commissario del popolo della Repubblica socialista federativa sovietica e, a partire dal 1925, membro del Comitato Centrale del partito.
Nel 1927 fu rimosso dai suoi incarichi e inviato a sovraintendere l'organizzazione del partito nella zona degli Urali. Stalin trovò in lui un fedele sostenitore della sua politica di rapida industrializzazione e lo ritrasferì a Mosca nel 1929 nominandolo presidente dei sindacati del settore metallurgico.
Shvernik riprese la sua ascesa nel partito fino a diventare membro del Orgburo(Ufficio di presidenza organizzativa) e della segreteria generale del partito. Egli fu anche primo segretario del Consiglio Centrale dei sindacati dell'Unione Sovietica a partire dal luglio 1930 fino al marzo 1944.
Durante la Seconda Guerra Mondiale Shvernik divenne responsabile per l'industria sovietica. Dal 19 marzo 1946 fino al 15 marzo 1953 fu il presidente del Presidium del Soviet Supremo dell'URSS, succedendo a Mikhail Kalinin. Nel 1952 divenne membro del Presidio del Partito (Politburo), ma ne venne estromesso nel 1953 quando il comitato fu ridotto nelle dimensioni. Dopo la morte di Stalin, Shvernik fu rimosso anche dall'incarico di presidente del Presidium del Soviet Supremo e sostituito da Kliment Voroshilov (15 marzo 1953).
Tornò al suo precedente lavoro di presidente del Consiglio Centrale dei sindacati, ma nel 1956, dopo essersi occupato della Commissione Pospelov, che rappresentò la base della denuncia dello stalinismo di Kruschev, venne raccomandato per il posto di presidente del Comitato di Controllo del partito.
Dopo il suo insediamento iniziò l'opera di riabilitazione delle vittime delle grandi purghe di Stalin (la Commissione Shvernik). Nel 1957 Shvernik divenne nuovamente membro a pieno titolo del Presidium, nel quale rimase fino al pensionamento nel 1966.
Morì il 24 dicembre 1970 a Mosca.
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